Pochi giorni prima dell’insediamento una telefonata diretta tra Xi e Donald. Poi, con Trump presidente ufficiale, Vladimir Putin e Xi Jinping in videoconferenza, con rilievo e dettagli dell’emittente statale cinese CCTV per farsi leggere soprattutto a Washington. Le tre potenze planetarie tra cortesia e avvertimento, per non esagerare con ‘America First’, e parlare di Ucraina e Taiwan.
Ascoltare le parole del nuovo presidente degli Stati Uniti è come fare un bagno nel ghiaccio del Groenlandia, per l’appunto! Un brivido mi ha attraversato la schiena alle parole, anzi di più, ai compiti che Trump si è dato per far ritornare l’America “all’età dell’oro”.
Gianandrea Gaiani su Analisi Difesa ripesca la celebre frase della scrittrice britannica Charlotte Brontë: «Con amici così chi ha bisogno di nemici?». I tranquillizzanti annunci dell’Unione Europea al gas russo bloccato dall’Ucraina mentre da subito ci piombano addosso rincari sempre più pesanti a colpire famiglia ed aziende. L’amico peggiore del nemico, in questo caso. Prima la spinta e poi gli applausi alla decisione di Kiev da parte degli Stati Uniti e, paradossalmente, dell’Unione Europea. Contro Mosca o contro chi altro?
Il giuramento del nuovo Presidente Usa l’indizio dell’America che verrà. E, quindi, anche del mondo che ci aspetta nei prossimi quattro anni. Non è stato importante tanto quello che ha detto Donald Trump, quanto piuttosto chi c’era ad ascoltarlo. E non parliamo dei pochissimi politici internazionali di una certa caratura presenti, ma ci riferiamo soprattutto ai cosiddetti “leader aziendali globali”.