Dalla crescita all’export fino all’industria è una débâcle. La disoccupazione scende perché aumentano gli inattivi
«Sopravvivenza, stallo, collasso. In un algoritmo su oltre due anni di guerra in Ucraina, risulterebbero queste le parole più usate dagli analisti» leggiamo sul Corriere della Sera. E Massimo Nava sostiene che non è difficile capirne perché.
«Non vedremo mai una sconfitta totale dell’Ucraina né della Russia. E ovviamente nessuno potrà pensare di sbandierare una vittoria al proprio popolo ferito e sofferente».
In Israele è iniziato lo sciopero nazionale contro il governo. È il primo dall’invasione della Striscia di Gaza e chiede a Netanyahu di agevolare un accordo con Hamas: nel fine settimana c’erano state grosse proteste. Ma in Cisgiordania si combatte porta a porta. «Potrebbe sembrare un allargamento della guerra di Gaza: un nuovo fronte aperto dalle operazioni israeliane in Cisgiordania, conseguenza degli scontri nella striscia, dopo il Libano, l’Iran e gli Houtih dello Yemen», segnala il Sole 24 ore. «Un metodo Gaza effettivamente c’è», denuncia Ugo Tramballi che da Gerusalemme vede e interpreta.
Gaza, ritrovati i corpi di 6 ostaggi. L’ira delle famiglie contro Netanyahu: “Israele tremerà”. Alle 19 grande manifestazione a Tel Aviv
Israele ha identificato i corpi di sei ostaggi ritrovati morti sottoterra nel sud della Striscia di Gaza.
I loro resti sono stati recuperati sabato da un tunnel nell’area di Rafah: si tratta due donne e quattro uomini. Cinque di loro erano stati rapiti dal festival di musica techno Nova dai commando di Hamas durante l’attacco del 7 ottobre.
L’ignavia dell’Occidente. Siamo al punto che non ci è permesso condannare il genocidio. Anch a noi viene chiesto di considerarci minacciati dai migranti, dall’Islam, dal mondo non bianco. Ma le vittime della mappa coloniale non sono né bianche né europee. Sono arabe. La razzializzazione tecnologica della morte e i profitti della guerra procedono inarrestabili
Israele sta costruendo un secondo corridoio per dividere Gaza da Gaza.
Dopo quattro mesi dall’inizio dell’offensiva militare sulla Striscia, il governo di Tel Aviv confermò la realizzazione del passaggio Netzarim, una strada che si estende per circa 8 chilometri dal confine israeliano fino alla costa, dividendo Gaza in due.