Le stime del bilancio delle vittime più frequentemente utilizzate dai media stranieri sono quelle fornite dal Ministero della Salute palestinese nella Striscia di Gaza, gestito da funzionari di Hamas, ma anche dall’Autorità Nazionale Palestinese, dominata da Fatah. Secondo quanto spiegato a questo giornale dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (OCHA), i dati riportati dall’agenzia di Gaza includono vittime del fuoco israeliano giunte in ospedale morte o decedute poco dopo per le ferite riportate.
L’inquinamento è reato: lo conferma la sentenza della Corte di Assise di Vicenza del 26 giugno 1025. le pene di reclusione inflitte agli undici imputati vanno dai 2 anni e 8 mesi ai 17 anni e mezzo , i risarcimenti ammontano a oltre 75 milioni di euro, di cui 58 milioni vanno al Ministero dell’Ambiente.
L’espressione popolare e la politica. L’85% degli europei ritiene che il cambiamento climatico sia ‘un problema serio’ e che la lotta contro i suoi effetti sia una priorità per la salute e la qualità della vita. Quasi 8 cittadini su dieci ritengono che il costo dei danni da cambiamento climatico sia molto più elevato dell’investimento per una transizione verso zero emissioni. E cosa fa l’Europa?
La povertà, come la precarietà, è diventata un dato ambientale. Non spaventa, non mobilita, non commuove. È passata di moda
Di povertà si parla poco. Non perché manchino i poveri, ma perché mancano i riflettori. E quando arrivano i numeri, come quelli dell’Istat o della Caritas, sembrano più fastidiosi che allarmanti. L’Italia dei due stipendi che non bastano più è ormai diventata una normalità imbarazzante. La povertà non fa notizia, perché non è più eccezione: è struttura.