L’Ucraina che ha tenuto il mondo sull’orlo della guerra mondiale ora sembra evaporata, stando alle attenzioni politico-giornalistiche. Emergono solo i debiti, tra le macerie che si lascia alla spalle. «Debito ristrutturato, futuro ipotecato», titola con efficacia InsideOver, con Andrea Muratore che spiega il difficile accordo trovato da Kiev con alcuni creditori privati. Con una parte di loro, e non con i ‘governi amici’, rispetto ad un incubo di debiti che gravano sulle macerie di un Paese ancora un guerra.
È partita molto bene la campagna per raccogliere le firme per il referendum di abrogazione totale della legge Calderoli. Una mobilitazione che vede insieme forze politiche e sociali diverse unite nella difesa dei valori della Costituzione
È partita la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge 86/24 (legge Calderoli) sull’autonomia regionale differenziata. I primi giorni sono stati entusiasmanti, con medie altissime di firme raccolte ai banchetti.
La nuova politica estera britannica si chiama David Lammy. Il ministro, nominato nel neonato governo laburista di Keir Starmer, sta già facendo parlare di sé per l’attivismo dimostrato in poche settimane. A rivoltare le relazioni internazionali del Regno Unito senza colpi di teatro. Ma piantando alcuni paletti che applicano le direttive del programma tracciato dal Labour, clamorosamente premiato dagli elettori.
In copertina una donna guarda le foto degli ostaggi israeliani su un muro durante una protesta che chiede l’immediato rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza e la sostituzione del governo Netanyahu. «Tra la devastazione nella Striscia e le follie di chi propone l’uso di armi nucleari, l’incertezza regna sovrana sul Medio Oriente», avverte Eric Salerno, che la società ebraica bene conosce. La conosce nell’identità ebraica e non la riconosce più in antichi valori condivisi.