“Il silenzio non è un’opzione”, titola il comunicato con cui il Comitato di coordinamento delle procedure speciali dell’ONU si è espresso riguardo alle minacce di sanzioni rivolte dagli USA contro Francesca Albanese. E, affermando di non poter più “rimanere in silenzio”, i sacerdoti cristiani di tre chiese – due cattoliche, latina e melchita, e la greco-ortodossa – hanno denunciato le incursioni dei coloni israeliani a Taybeh, in Cisgiordania.
Dopo aver censurato intellettuali, intimidito giornalisti e querelato figure sgradite, ora il governo Meloni vuole riscrivere la storia a suo piacimento.
Da diversi giorni, infatti, Fratelli d’Italia sta chiedendo “provvedimenti” contro un libro di storia adottato in alcuni licei di Torino.
Nel 1997 a Ottawa, 122 Paesi decidevano la messa al bando delle mine antiuomo. Pochi giorni dopo, a Stoccolma, il premio Nobel per la pace a Jody Williams per suo impegno nell’abolizione di un‘arma che ha provocato centinaia di migliaia di vittime e di mutilati. Dall’Afghanistan alla ex Jugoslavia, dal Vietnam alla Cambogia, campi minati e migliaia di ordigni inesplosi che avrebbero fatto migliaia vittime anche oltre la guerra.