In questi mesi la campagna di raccolta firme per introdurre il reato di omicidio e lesioni gravi e gravissime sul lavoro ha riscosso un grande successo: sono migliaia le persone che hanno firmato la legge promossa da USB e Rete Iside, insieme a singole persone ed altre realtà politiche e sociali.
Il legale di Ilaria Salis: 'Valutiamo il ricorso alla Corte europea'
"Stiamo valutando la possibilità di fare ricorso immediato alla Corte europea di Strasburgo per la violazione dell'articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, che è già costata altre condanne all'Ungheria": è quanto ha detto all'ANSA l'avvocato Eugenio Losco, uno dei legali italiani che assiste Ilaria Salis, la 39enne milanese da quasi un anno detenuta a Budapest.
Israele ha messo l’UNRWA, l’Agenzia dell’Onu che si occupa dei rifugiati palestinesi, sotto tiro. Alcuni suoi operatori (12 o 13) sarebbero stati coinvolti, in qualche modo, nel sanguinoso attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre. Nello stile ormai noto dell’attuale governo «l’UNRWA è una copertura di Hamas». Meno perdonabili i Paesi (Stati Uniti, assieme ad alcuni alleati tra cui l’Italia) che avevano già tagliato gli aiuti che fanno funzionare l’organizzazione.
Una prontezza d’intervento sospettabile rispetto alla media mostruosa dei 200 palestinesi uccisi al giorno. Ma ciò che c’è dietro, in alcune intenzioni, è anche peggio.
Astensionismo? Una patologia europea a consolazione parziale dei guai italiani. Ma è davvero una patologia, il dubbio di Marsonet su cui sarebbe possibile litigare a lungo. Negli ultimi quarant’anni lo smottamento della partecipazione elettorale è stato progressivo. E vale anche per le elezioni europee che, quasi ovunque, hanno registrato una minore affluenza rispetto alle politiche o alle più sentite amministrative. A dirci che il processo di partecipazione democratica sta subendo uno scossone significativo che dovrebbe indurre i partiti politici ad una riflessione che finora hanno accuratamente evitato di fare.
Nell’Italia che vorrebbe farsi patria e dimentica i suoi figli, Ilaria Salis ora è una storia da cui non si può distogliere lo sguardo. L’Ungheria di Orbàn, l'amico del governo italiano, tiene in ostaggio da quasi un anno l'attivista antifascista che si è dichiarata non colpevole e che non ha mai potuto leggere gli atti che l'accusano