La legge di bilancio chiude il cerchio delle buone ragioni per aderire allo sciopero generale del pubblico impiego il 31 ottobre:
- un “aumento” umiliante dello 0,22 %, sulle misere risorse già stanziate per il rinnovo dei CCNL, ovvero 6 euro medi lordi mensili in più;
- ripristino del blocco del turn over al 75 %;
- tagli a gogò che si abbatteranno su ministeri, enti locali, scuola, università e ricerca e nessuna risposta alla continua fuga del personale sanitario dagli ospedali pubblici.