Aveva 76 anni, veniva da Livorno e lavorava per una ditta elbana che affitta biancheria agli alberghi e ristoranti di mezza toscana.
Si chiama ‘Doge’, acronimo americano ma con l’opulenza della antica Serenissima, l’agenzia federale Usa diretta da Elon Musk c’entra poco. I primi risultati raggiunti, strombazzati urbi et orbi, sono catastrofici rispetto alle vanterie. Un grosso buco nell’acqua, una di quelle ‘trumpate’ capaci a parole di mettere il mondo sottosopra, ma che nei fatti sono solo un fallimento… di successo.
La scena del crimine. La nave Libra è arrivata ieri a Shengjin. Sul mezzo militare c’erano un’ottantina di agenti. Ad attendere in banchina i reparti anti-sommossa. Nessuna comunicazione ufficiale su nazionalità e status giuridico. Opposizioni all’attacco, maggioranza in silenzio
Ieri, sull’ottovolante del luna park ‘Donald Trump’ che affronta le montagne russe dei dazi doganali ha incassato il Giappone. La sua Borsa, approfittando dei continui giri di valzer dell’instabilissimo tycoon, è ridecollata a razzo. Il Nikkei Stock Average ha chiuso in rialzo di oltre il 9%. Che rappresenta, il secondo exploit più significativo di sempre.
SANTA FIORA Il Gruppo GranTerre con 1,5 miliari di fatturato e circa 2200 dipendenti conta tra i suoi 18 stabilimenti produttivi anche uno sull’Amiata.
Si trova a Bagnore, nel comune di Santa Fiora, qui ci lavorano circa 70 lavoratori ed è qui che è presente una linea di produzione dedicata ai Teneroni. Circa un anno e mezzo fa la proprietà aveva presentato ai sindacati l’esigenza di trasferire questa linea di produzione in un altro stabilimento, convertendo dunque lo spazio amiatino a un’altra produzione.