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Nel Pakistan ‘americano’ il genocidio Belucistan

Gli Stati Uniti appoggiano il Pakistan contro l’Esercito di Liberazione del Belucistan, il Bla, definito terrorismo. In realtà, occasione di violenza razziale contro il popolo baluci di origini iraniane. Ma la repressione intensifica anche il conflitto interno. Il peso delle ingerenze americane e cinesi sulla Repubblica Islamica nell’analisi di Limes.

Il Brandeburgo salva i socialdemocratici ma la vecchia politica è in crisi

Elezioni in Germania, nella roccaforte della sinistra, socialdemocratici al 31%. l’Afd ‘troppo bruna’, cresce ma si ferma al 29%. Male la Cdu fu Angela Merkel. Cancelliere Scorlz salvo, ma la crisi della coalizione ‘semaforo’ è segnata dai Verdi che non passano il quorum e non arrivano in Parlamento. importante affermazione di BSW, partito emergente di Sahra Wagenknecht

Israele ordina ai civili libanesi di lasciare le loro case, crea una zona cuscinetto

Come avvenuto ai palestinesi della Striscia di Gaza, anche ai libanesi che abitano nei centri a ridosso del confine è stato ordinato da Israele di lasciare le loro case perché, a dire del portavoce militare israeliano, verrebbero usate “come depositi di armi e missili da Hezbollah”.

Alluvioni e calamità naturali: in Italia danni per 360 miliardi di euro in 80 anni. Il rapporto Sima: “Spesa per dissesto triplicata in 13 anni”

L’ultima immagine di una catastrofe naturale è sotto gli occhi di tutti e riguarda, ancora una volta, l’Emilia Romagna, dove già nella tarda primavera del 2023 furono contati danni per più di 8 miliardi di euro a causa di un’alluvione. Ma se allarghiamo la prospettiva agli ultimi ottant’anni, dal 1944 all’anno scorso, questa cifra schizza a quota 360 miliardi di euro. Tanto incidono sulle casse pubbliche le ripercussioni del dissesto idrogeologico e dei terremoti che affliggono cronicamente la nostra penisola.

“Medio Oriente sull’orlo della catastrofe”. Hezbollah amplia gli attacchi nel Nord di Israele, l’Idf: “Ora raid sempre più intensi sul Libano”

In Medio Oriente la “catastrofe è imminente“. Quante volte i giornali hanno registrato dichiarazioni di questo tipo. Ma ora più che mai queste parole, scritte dalla coordinatrice speciale delle Nazioni Unite per il Libano Jeanine Hennis-Plasschaert, fotografa la fragilità del residuo equilibrio in quell’area sconvolta dai conflitti e dalle tensioni.

Il carbone ardente del Donbass

Ucraina Povertà, freddo alle porte e tanta burocrazia nelle zone di guerra. Mentre Von der Leyen vola a Kiev con le risorse per ricaricare il sistema energetico ucraino. E comprare nuove armi. «Stiamo trasferendo i beni russi congelati nell'Ue al vostro esercito». Zelensky ringrazia

Scontri sempre più intensi tra Hezbollah e Israele

Hezbollah la scorsa notte e questa mattina ha risposto con il lancio di almeno 85 missili a medio raggio ai continui attacchi che ha subito nei giorni scorsi da Israele e che hanno ucciso oltre 80 persone in Libano tra cui alcuni suoi comandanti militari. In un comunicato il movimento sciita ha affermato di aver preso di mira anche la base militare e l’aeroporto di Ramat David nella regione di Haifa “con decine di razzi Fadi-1 e Fadi-2”. Successivamente sono state colpite aree intorno ad Haifa con danni gravi ad alcune abitazioni. Non si segnalano vittime.

Militarismo senza fine e solo ‘pace eterna’

“Pace in Galilea” la chiamò Ariel Sharon, allora ministro della Difesa, ci ricorda Ugo Tramballi nelle sue ‘Slow news’ sul Sole 24 ore. «L’obiettivo era ciò che il nome in codice diceva: garantire la sicurezza al Nord d’Israele. Era il 1982. Quarantadue anni più tardi, le comunità israeliane al confine con il Libano sono ancora insicure. E di nuovo Israele si prepara alla guerra per una elusiva ‘pace nella Galilea’».

Il governo tifa per un futuro meno verde. Noi aspettiamo la prossima alluvione

Giovedì, mentre si cominciavano a contare i dispersi e gli sfollati in Emilia Romagna e i fiumi esondavano, Daniela Santanché ha scritto su X: “Abbiamo sconfitto un futuro in rosso, ora evitiamo che il colore del futuro sia troppo verde”. Leggendolo, non riuscivo neanche a decifrare bene il sentimento che provavo.

Tremila ad Assisi per la Marcia della Pace e della Fraternità, 300 bambini in testa. “No a ogni aumento delle spese militari”

In circa 3mila da Santa Maria degli Angeli ad Assisi si sono messi in marcia per difendere la pace, “dopo 940 giorni di guerra in Ucraina e dopo 350 giorni di massacri a Gaza”, come ricordato dagli organizzatori della Marcia della Pace e della Fraternità aperta da 300 bambini provenienti dalle scuole di tutta Italia, per la prima volta alla guida del corteo.
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