L'INTERVISTA. Parla l’eurodeputata della France Insoumise, co-presidente della Sinistra Unitaria Europea: "Il Nouveau Front Populaire ha un programma chiaro e di rottura con le politiche di Macron a livello sociale, ecologico, del lavoro e della scuola"
Domani la Francia torna al voto. I sondaggi che stanno circolando in queste ore credo che siano abbastanza veritieri. È probabile che il Rassemblement national di Marine Le Pen e Jordan Bardella non avrà la maggioranza assoluta dei seggi. Questo significa però anche che, data l'eterogeneità del fronte repubblicano (il quale a sua volta contiene una coalizione già di per sé molto variegata al suo interno), la Francia non avrà una maggioranza stabile.
La possibile formazione di un governo di “quasi unità nazionale” tra diverse formazioni, al solo scopo di escludere l’estrema destra vincitrice del primo turno delle elezioni legislative francesi, ha concesso nuovi argomenti al Rassemblement National, tornato a dipingersi come forza anti-sistema discriminata dall’establishment.
Il deputato riformista ed ex ministro della Sanità iraniano Massoud Pezeshkian ha vinto il ballottaggio delle 14me elezioni presidenziali e diventerà il nono leader della Repubblica islamica. Pezeshkian ha ottenuto oltre 16 milioni di voti, contro i 13 milioni e mezzo dell’ultraconservatore Saeed Jalili.
Anche al ballottagio vince la protesta del ‘non voto’-48,8% di votanti-, ma molto meglio del 40% del primo turno, a votare comunque contro il regime degli ayatollah.
Pisa, la base militare costerà più di mezzo miliardo con un raddoppio degli spazi previsti. Gli ambientalisti: “Impatto devastante”
Finalmente si ha la chiarezza su ciò che sta avvenendo nell’area di Pisa (ex-Cisam, Coltano e la Tenuta Isabella di Pontedera) per la realizzazione della nuova base militare: oltre al raddoppio delle superfici previste (da 70 ettari si passa a circa 140) ci sarà un raddoppio dei costi ritenuto da molti esorbitante
Multipolarismo’ anti egemonia Usa: dopo il BRICS+, lo SCO, Shanghai Cooperation Organisation, gruppo di Stati asiatici, promosso nel 2001 da Russia e Cina, riunito questa volta ad Astana, in Kazakistan. A sottolineare la portata del vertice, presenti sia Putin e Xi Jinping, a rivendicare «i legittimi diritti dei due Paesi e difendere i principi fondamentali delle relazioni internazionali».