Ieri piazza a Roma per l’Europa un popolo e tante aspirazioni diverse. Giuliano Santoro, sul manifesto, segnala un dettaglio rivelatore. Due striscioni, uno accanto all’altro. Il primo con la scritta «Riarmo sì, anche così» portato da un gruppetto di giovani con bandiere dell’Ucraina e della Georgia. L’altro dice «L’Italia ripudia la guerra, No Rearm Europe» esposto da una coppia di mezz’età accompagnata da tre ragazzini. Indicazioni, speculari e opposte, che si affiancano come se nulla fosse. Tommaso Di Francesco pone la domanda chiave: «Ma, noi europeisti e anti-nazionalisti convinti, siamo davvero sicuri che la bandiera di questa Ue ridotta in armi e nuovi muri sia la giusta difesa della democrazia?». Dubbio drammatico, e noi cerchiamo saggezza nella storia con Giovanni Punzo. Con invito abbastanza chiaro alla prudenza.
La «coalizione dei volonterosi» cresce nei numeri ma rimane appesa alle mosse di Trump e Putin e ai dubbi dei loro elettori. Con la speranza di condizionare Washington in favore di Kiev, ma non di sostituirla. Ma intanto inciampa in trasferta. Rubio, segretario di Stato Usa, ai G7 riuniti in Canada: ‘no a dichiarazioni ostili a Mosca’. E la bozza finale è in forse
Un’inchiesta dell’AP rivela che Washington e Tel Aviv stanno tenendo da lungo tempo contatti con Somalia, Somaliland e Sudan per trattare la loro disponibilità ad accettare sul proprio territorio i palestinesi cacciati dalla Striscia, secondo il piano di pulizia etnica del presidente Trump. I Paesi hanno dichiarato che non intendono accettare la proposta
Reprimo emendamento. L’ultimatum dell’amministrazione alla Columbia University di New York, misure disciplinari a chi ha occupato per la Palestina. Decine di facoltà sotto inchiesta: «discriminazione razziale» verso i bianchi
Arrestati ed espulsi gli studenti che hanno manifestato per Gaza. E poi manette, perquisizioni nei campus e sanzioni per chi protesta contro la repressione. Trump e i presunti difensori del «free speech» si scatenano. Università richiamate all’ordine minacciando lo stop ai fondi
Lo scorso 4 marzo la Presidente Von der Leyen ha annunciato alla Commissione europea il ReArm Europe Plan.
Due anni di declino inesorabile Produzione industriale in calo per il 24esimo mese consecutivo e il governo resta in silenzio
Produzione industriale, due anni di declino inesorabile: 24esimo calo consecutivo. Continua inesorabile il declino della produzione industriale: siamo a 24 cali consecutivi, nonostante il rimbalzo su base mensile.